mardi 15 décembre 2009

Mondo Futuro News: Elena Russo e le raccomandazioni «Se non vali, non vai lontano» L’attrice e la telefonata di Berlusconi a Saccà (Corriere.it)

L'attrice e la telefonata di Berlusconi a Saccà: «Non mi devo giustificare, la mia risposta è stata il lavoro»


Elena Russo in una foto di scena del film «Baciami Piccina» (Ansa)
Elena Russo in una foto di scena del film «Baciami Piccina» (Ansa)
MILANO - «Inutile essere ipocriti: tutti siamo dei raccomandati. Chi, avendo l'occasione di essere segnalato, non la prende al volo? Poi, però, non basta, perché se non vali niente alla fine non vai lontano. La telefonata di Berlusconi a Saccà in cui caldeggiò il mio nome per le fiction? Non credo di dovermi giustificare per questo. E comunque, la mia risposta è stata il lavoro. Per questa ragione ho scelto il silenzio, pur sentendo ogni genere di sciocchezza sul mio conto. Ma ora penso sia l'ora di fare chiarezza». È inarrestabile, Elena Russo.

In questi giorni è nelle sale con Ce n'è per tutti, il film diretto da Luciano Melchionna e prodotto da Anna Falchi. «Interpreto una mezza matta che ce l'ha con gli uomini perché sono poco virili. È una bellissima commedia amara, costruita attorno al caso di un giovane che vuole buttarsi dal Colosseo», spiega. È appena rientrata dall'Egitto, dove ha finito di girare Sharm El Sheik con Giorgio Panariello. Ha l'aria di una che si è presa una rivincita - anche per il successo personale nella fiction L'Onore e il rispetto - dopo essere finita su tutti i giornali per la «segnalazione» di Berlusconi. Elena ammette quella raccomandazione, ma non accetta il ritratto che hanno fatto di lei come una delle tante ragazze nell'alcova del premier. «Chiaro, sono un'attrice giovane e carina, e pensano: "per forza ha fatto sesso con lui". Ma io voglio smentire questo pregiudizio». La sua versione la racconta per la prima volta ad «A».

«Fin da bambina avevo il sogno di fare l'attrice, e da quando avevo 20 anni ho lavorato sodo per realizzarlo. Facevo la conduttrice per le tv private napoletane e intanto affrontavo i provini a Roma. Nel '94 mi hanno preso a Cos'è Cos'è, il programma di Jocelyn. Ho anche lavorato per la radio e in teatro. Nonostante tanti anni di professionismo, non ho mai avuto tante citazioni sui giornali come da quando è emerso il presunto scandalo che mi riguarda. Non volevo passare per quella che cerca di strumentalizzare questa storia, così sono stata zitta. Ma ora voglio spiegare com'è andata».

Come ha conosciuto Berlusconi?
«È stato nel 2004. Lui mi aveva vista nel film E adesso sesso e, alla festa per i 100 anni della Titanus, mi ha fatto i complimenti. Da allora mi ha invitato a cene dove partecipavano anche altre persone. Serate piacevoli, che davano la possibilità di fare incontri interessanti. Questo non significa che il presidente del Consiglio sia diventato il mio angelo custode. Quante volte ho conosciuto altre persone importanti...».

Ma il premier, nella famosa telefonata con Agostino Saccà, che era direttore generale di Rai Fiction, premeva molto perché lei avesse delle parti.
«Berlusconi ha pensato di fare una cosa carina chiamando una persona, Saccà, che io conosco da 10 anni… Sono sempre andata direttamente da Agostino, quando sapevo che si iniziavano dei provini».

Sia sincera: non c'era mai stato nulla fra lei e il capo del governo prima di quella telefonata?
«Io sono una persona che ama divertirsi e lui pure. Ogni volta che ci vedevamo - fra l'altro non tanto spesso - per lui era una parentesi rilassante, una delle poche perché è sempre preso dai suoi impegni. Io tiravo fuori le barzellette da raccontare a tavola e il premier diceva che sono un'attrice comica nata. Sottolineava sempre questa mia potenzialità».

Non ha risposto alla domanda: è andata a letto con Berlusconi?
«La mia frequentazione con lui va ben oltre il sesso, è fatta di stima e di rispetto. Anche se non posso negare che all'inizio lui mi abbia rivolto degli apprezzamenti sul mio aspetto fisico. È nel suo carattere far sentire le donne belle e importanti. Ma non mi ha mai corteggiato in modo serrato, inequivocabile. Sarà che ci sono abituata: se un uomo mi dice una parolina in più, spesso lascio correre, sperando che poi nasca una bella amicizia. Ma non sfrutto mai la mia bellezza, può essere un'arma a doppio taglio. Io sono una che, al primo impatto, attira gli sguardi degli uomini. Ma di quell'impatto lì, poi che te ne fai? Una donna che non viene notata è più fortunata, si abitua ad affilare altre armi per fare colpo».

Eppure in "Papi. Uno scandalo politico", il libro di Travaglio, Gomez e Lillo, si parla di lei come una delle Berlusconi girls…
«L'ho letto tutto quel libro. Come sceneggiatura di fiction è brillante, ma come descrizione di fatti accaduti è falso e sleale».

Ma Berlusconi in quella telefonata intercettata si spinge a dire a Saccà che essere carino con lei equivaleva a esserlo con lui in persona.
«Se un'attrice come me, che pure ho fatto 20 film prima di conoscere Berlusconi, non la chiamano neppure per un provino… Questa è la realtà, oggi. Quando ho cominciato io c'era una possibilità di farcela, seppure remota. Adesso se non conosci qualcuno nemmeno ti vogliono vedere. Io, che avevo fatto già tanto ed ero anche amica di Saccà, per giorni e giorni ho aspettato nella sua anticamera: niente».

E Berlusconi che c'entrava?
«Mi era capitata l'opportunità di essere a cena con il presidente, e faccio notare che non avrei aspettato così tanto se l'avessi visto tutte le sere. Lui mi dice quanto sono brava e chissà quanto lavoro. Io, con una battuta in napoletano, gli spiego la verità: "Manco nu' provine riesco a fa'". Ecco perché poi ha cercato di fare una cosa carina per me con quella telefonata. Quale altra attrice, al mio posto, non avrebbe fatto presente le proprie difficoltà?».

È bastata quella battuta a rendere Berlusconi così partecipe al suo caso?
«Lui, nonostante sia un uomo importante, non è uno di quelli ai quali il potere fa perdere l'anima. È sensibile, sa riconoscere le qualità umane negli altri. Si è accorto della mia situazione, ed è intervenuto per sbloccarla... Il signor Berlusconi non ha fatto altro che sensibilizzare una persona che già mi stimava per farmi fare un provino. Il resto fa parte del loro rapporto, si sentivano spesso per via delle rispettive cariche».

"Signor Berlusconi": lo chiamava così durante le vostre cene?
«Sembrerà curioso, ma durante la nostra frequentazione io ho sempre mantenuto un atteggiamento di rispetto, anche di distanza. A tavola, invece, quando raccontavo le barzellette non potevo fare a meno di chiamarlo per nome. Poi il tempo passa, non ci si vede più e torna a prevalere il lato più formale».

Non ha mai più visto o sentito Berlusconi?
«Non ci incontriamo da un bel po' di tempo. Mi telefonò dopo che esplose il caso. Mi disse di non abbattermi perché questa storia mi avrebbe portato fortuna, mi avrebbe dato molta popolarità. Poi mi ha chiamato altre volte, sempre per rassicurarmi».

Che cosa pensa di Noemi Letizia, di Patrizia D'Addario e della separazione di Berlusconi da Veronica Lario?
«Le separazioni sono sempre cose molto dolorose e non mi va di entrarci. I rapporti tra Berlusconi e altre donne? Chi non ha accanto a sé una compagna che gli stia vicino cade molto più facilmente in certe trappole».

Anche lei ha una separazione alle spalle con Maurizio Calvesi, che è stato il suo compagno per otto anni. Lui, come direttore della fotografia, l'ha aiutata nel lavoro di attrice?
«Maurizio e io ci siamo conosciuti sul set di Finalmente soli. Ho imparato molto da lui: è un uomo di spessore, un intellettuale. E aveva diretto la fotografia in film con star di Hollywood come Sean Penn. Per me è stato davvero un maestro».

Perché è finita tra voi?
«Lui è più grande di me, e in otto anni aveva sviluppato molto il suo senso protettivo nei miei confronti. Quando ho cominciato a voler scegliere con la mia testa, anche a costo di prendere delle sberle, Maurizio si è messo a trovare dei difetti in ogni lavoro che per me si profilava all'orizzonte. Non accettava il mio bisogno di autonomia. Così abbiamo iniziato a litigare».

Maurizio era l'ex della Ferilli: mai stata gelosa di Sabrina?
«No, non ho mai pensato a lei come a una rivale. E con Maurizio ho passato momenti bellissimi, era impossibile rosicare per il passato. Poi, anche se ho un debole per le attrici napoletane come me, la Ferilli mi piace molto per l'ironia e la passionalità».

Elena, adesso lei è innamorata? Ha un nuovo fidanzato?
«Sono nel pieno di una burrasca e non mi va di entrare nei dettagli. Lui si chiama Salvio Simeoli e fa il mio stesso lavoro. All'inizio non credevo di poter avere una storia con un attore, poi invece ho pensato che fosse più facile capirsi. Purtroppo, stanno emergendo una serie di incomprensioni. Forse il problema è che devo ancora trovare il mio equilibrio».

Luciano Regolo
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